XXIV
Ho visto un uomo rincorrere l’orizzonte;
tutto intorno girava.
Ero disturbato da ciò;
Mi avvicinai a quest’uomo.
“E’ inutile”, dissi,
“Non potrai mai – ”
“Tu menti!” egli pianse,
E corse via.
Questa sezione vuole raccogliere parte di quella che al momento dovrebbe essere l’unica traduzione italiana disponibile di “The Black Riders and Other Lines” dell’autore Stephen Crane (Newark, 1º novembre 1871 – Badenweiler, 5 giugno 1900).
Titolo italiano “I Cavalieri Oscuri ed altri versi”.
Traduzione ad opera di Luca Gini
Ho visto un uomo rincorrere l’orizzonte;
tutto intorno girava.
Ero disturbato da ciò;
Mi avvicinai a quest’uomo.
“E’ inutile”, dissi,
“Non potrai mai – ”
“Tu menti!” egli pianse,
E corse via.
Un uomo istruito venne a me un giorno.
Egli disse, “Conosco la via, – vieni.”
Ed io fui confortato da questo.
Insieme ci affrettammo.
Presto, troppo presto, noi fummo
dove i miei occhi erano inutili,
e la strada mi era sconosciuta.
Afferrai la mano del mio amico;
Ma lui infine … Leggi il resto
Se c’è un testimone della mia piccola vita
dei miei piccoli spasmi e delle mie piccole battaglie
Egli vede un folle;
E non è buono per degli dei minacciare un folle.
Si, ho un migliaio di lingue,
E novecento e novantanove mentono.
Sebbene cerchi di usare quell’unica,
Non emetterà nessuna melodia al mio volere,
Poiché è morta nella mia bocca.
Nel deserto
Ho visto una creatura, nuda, bestiale,
Che, rannicchiata a terra,
Teneva il suo cuore tra le mani,
E ne mangiava.
Gli chiesi, “E’ buono, amico mio?”
“E’ amaro – amaro,” mi rispose;
“Ma mi piace
“Perché è amaro,
“E perché è il mio cuore.”
Sostavo in cima a un alto luogo,
E vidi, sotto, molto demoni
Correre, saltare,
E banchettare nel peccato.
Uno alzò la testa, ghignando,
E disse, “Camerata! Fratello!”
Possa il vasto mondo rotolare via lontano,
Lasciando dietro di se nero terrore,
Notte senza fine,
Ne’ Dio, ne’ uomo, ne’ un posto dove stare
Sarebbe a me essenziale
Che tu e le tue bianche braccia fossero li,
E quella verso l’oblio una lunga caduta.