Il declino della civiltà occidentale.
La crisi c’è, ma non è solo economica. E’ in primo luogo morale, filosofica, ideologica.
I vecchi modelli, le vecchie tradizioni con grossa difficoltà cercano di sopravvivere agli enormi cambiamenti che il nostro tempo richiede. L’adattamento prima di tutto, la velocità, la produttività, l’efficienza.
I valori religiosi e morali vacillano, spodestati dal consumismo, dal cinismo, dall’individualismo più sfrenato, spesso a discapito non solo del prossimo ma anche della collettività.
“C’è Crisi“, come si sente dir spesso, ma è una crisi molto più ampia, molto più profonda di quello che si pensa. Affonda le sue radici nel cuore della cultura occidentale, e nei suoi modelli.
Di tutto questo, T.S. Eliot si era accorto già nel 1922, con un anticipo decisamente ampio.
Il suo lavoro più famoso, The Waste Land, è un’opera, seppur di poche pagine, assolutamente monumentale. Essa racchiude, nella forma della poesia, tutta la grandezza, il declino, l’infertilità dell’occidente. Le citazioni sono numerosissime, e spopolano durante tutta l’opera.
Dalla Divina Commedia di Dante al Satyricon di Petronio, da Shakespeare alla Bibbia, questo poema di Eliot è in realtà un sunto della cultura occidentale.
Scritto originariamente in inglese, con inserti in varie lingue, tra cui latino, greco, italiano, tedesco, francese, aramaico, si tratta di un’opera estremamente complessa ed articolata.
A rendere ancora più criptico il tutto è stato d’ausilio Ezra Pound, che sotto richiesta di Eliot stesso editò l’opera originale tagliandone cospicue porzioni. Quello che ci rimane è il sunto del sunto di un lavoro colossale, che rappresenta circa 2000 anni di cultura occidentale.
Riporto qui la prima parte, “The Burial of The Dead”, prima nella versione originale e poi tradotta in italiano, con mie note a piè di pagina.
[ Versione originale ]
“Nam Sibyllam quidem Cumis ego ipse oculis meis
Vidi in ampulla pendere, et cum illi pueri dicerent:
Σιβυλλα τι θελεις; respondebat illa: αποθανειν θελω.”For Ezra Pound
Il miglior fabbroI. THE BURIAL OF THE DEAD
April is the cruellest month, breeding
[…]
Lilacs out of the dead land, mixing
Memory and desire, stirring
Dull roots with spring rain.
Winter kept us warm, covering
Earth in forgetful snow, feeding
A little life with dried tubers.

[ Versione italiana ]
[ traduzione di Luca Gini ]Senza dubbio, ho visto con i miei stessi occhi
la Sibilla di Cuma appesa in un’ampolla, e quando dei ragazzini le chiesero:
“Sibilla, cosa desideri?” Ella rispose: “Desidero Morire”.[1]Ad Ezra Pound
Il miglior fabbro[2]I. LA SEPOLTURA DEI MORTI[3]
Aprile è il mese più crudele[4], genera
lillà[5] dalla terra morta, mescola
Memoria e desiderio, stimola
Radici indolenti con pioggia di primavera.
L’inverno ci ha tenuti caldi, coprendo
Terra con neve immemore[6], nutrendo
Una piccola vita con secchi tuberi [7].
[…]Note:
[1] La Sibilla di Cuma, che appare originariamente nel Satyricon di Petronio, era stata “ricompensata” da Apollo con l’immortalità. Ma dato che essa si era scordata di chiedergli anche l’eterna giovinezza, la Sibilla fu destinata ad invecchiare ad oltranza, senza morire. Altro non rappresenta che l’occidente, che invecchia indefinitamente ma non muore.
[2] In italiano nel testo
[3] Una cerimonia che si trova nel “libro delle preghiere comuni”, testo base della religione anglicana
[4] Celebre incipit dell’opera. Aprile, il mese della primavera e della rinascita, è per l’occidente il mese più crudele, in quanto esso è incapace di generare nuova vita
[5] I lillà appaiono in molti poemi come simbolo di “fiori della primavera”, in particolare in “When Lilacs Last in the Door-yard Bloom’d,” di Walt Whitman
[6] La “neve immemore” rappresenta un simbolico manto che contemporaneamente conserva e congela, pone la vita in uno stato di stasi
[7] Forse una metafora della vita matrimoniale dello stesso Eliot, che torna nella sezione II del poema, “A Game Of Chess”
Grazie grazie grazie! Un ottimo spunto per la mia tesina di maturità sul colore. Eliot vive una crisi interiore e percepisce il mondo come grigio(!) ed oppressivo ma non avevo ancora compreso il significato del poemetto ma qui è limpido come l’acqua. Grazie mille ancora!
E’ possibile avere il testo tradotto per intero con le relative note? Grazie
Ciao, purtroppo non è possibile. Sto pensando ad una pubblicazione, ma l’opera, viste le nuove leggi europee sul copyright, è tornata ad assere coperta dallo stesso. Legge che tra l’altro trovo eccessiva, 70 anni dalla morte dell’autore è troppo.
Se in futuro mi sarà possibile pubblicare lo farò presente qui.
Luca
Buongiorno, può consigliare qualche articolo o risorsa per approfondire La Terra Desolata?
c’era una versione completamente commentata, collaborativa, estremamente esaustiva, su poetry genius, ma l’hanno cancellata per motivi di copyright. Qui ci sono comunque molte note https://www.bartleby.com/201/1.html