Stavo guidando, e la notte cercava di vincere le ultime luci, arancio e violetto, dell’orizzonte in lontananza. Il cielo era abbastanza apocalittico a dirla tutta, e mi è venuto in mente questo brano dei Godspeed. Si tratta di uno spoken word, letteralmente “parola parlata”, un reading per così dire, con il sottofondo di un brano musicale. Il testo è estremamente malinconico: parla di un’apocalisse, ma lo fa in maniera molto poetica. È l’unico testo che conosco che ne parla in questi termini, con tristezza ma anche cogliendone la bellezza. Se non vi va di sentire il brano vi consiglio perlomeno di leggere il testo.
Ah, e buon natale in ritardo 🙂
La macchina è in fiamme e non c’è guidatore al volante
E le fogne sono tutte intasate da un migliaio di suicidi solitari
E un vento nero soffia
Il governo è corrotto
E siamo fatti di così tante droghe
Con la radio accesa e tende abbassate
Siamo intrappolati nell’ombelico di questa orribile macchina
e la macchina sta sanguinando a morte
Il sole è sceso
Ed i cartelloni si stanno inclinando
E le bandiere sono tutte morte in cima alle loro aste
Andò così:
Gli edifici inciamparono su se stessi
Le madri stringevano i bambini afferrati tra le macerie
E gli lisciavano i capelli
L’orizzonte era bellissimo in fiamme
Tutto il metallo contorto che si allungava verso l’alto
Tutto slavato da una sottile foschia arancio
Dissi: “baciami, sei bella –
Questi sono davvero gli ultimi giorni”
Tu mi prendesti la mano e ci cademmo dentro
Come in un sogno ad occhi aperti, o una febbre
Ci svegliammo una mattina e cademmo ulteriormente –
Di sicuro è la valle della morte
Apro il mio portafoglio
ed è pieno di sangue.
Come sempre ogni commento è ben accetto