Pubblico questa poesia scritta a quattro mani, una strofa a testa, con la bravissima Alice Leporini:
Il Poeta
Correndo dove finisce l’orma, cercando
Serrando le mani al costato
Corse sui lidi algidi, cercando
Il calore oblato.
Reclamatio trai sassi bianchi.Nato nimbato
Nato con occhi già stanchi
In quanto il vedere sperato
Sparì ben presto ai suoi sguardi.
Nato accecatoUn nuovo Tiresia era nato
Quando nell’albore vaghi
Sembra
Un gioco di santi ed aghi
L’efebo nudo rassembra
Un gioco di santi ed aghi
Guardalo bene, Nimrod…
Non è tanto diverso, mentre si smembra.Il giovane Tiresia si sofferma
Fissa un piede
Niente rimembra
Il presente un velo nero
Il futuro un quadro di Rembrandt
Oh giovane Tiresia
Scosso ed attonito, vaghi su lidi obliati
Stringendoti il corpo
Con le tue membra.Raccogli le tue carte stanche
E t’incammini
Trampoli per anche
Strali albini
Come un carnevale di ossa
Come uno scherzo di bambiniTrasporti notti bianche
Urla ancestrali
Tristezze autunnali
E l’innocenza dei serafini
Ma oltre una duna, scorgi
Immobile, davanti ai tuoi occhi
Un cane nero che ti osserva
Tra le tamerici e la poca erba.E se lui avanza non fai un passo indietro
E se lui annusa tu cadi in ginocchio
Il muso raccolto
Tra le tue mani
Tetro tace tale a te